Y EL GANADOR ES…
Es impresionante el bajo nivel cualitativo de los ganadores de los premios de estos ultimos tiempos.
Aqui no se trata de opiniones, que cada uno tiene la suya, sino de verdadera falta de coerencia col significado del premio mismo , que se asigna simplemente por motivos mediaticos, que nada tiene que ver con la calidad de la propuesta y, lamentablemente , eso vale no solo en el mundo del cinema , que solo premia el exito comercial y no el valor artistico de las peliculas representantes de la septima arte , sino tambien los Premios Nobel , que se empiezan a asignar a quienes no tienen NI ARTE NI PARTE en el asunto.
Tristemente, en mi critica, no puede faltar el pequeño y diminuto mundo de la heladeria, : ya sabemos de que vá el asunto de las competiciones : se premia solo y simplemente las cadenas de franquicias que tanto dinero trasladan a la todopoderosa industria del helado, sin importar la calidad intrinseca del mismo.
Menos mal que hay un premio que aún se asigna a quienes de verdad se lo merecen : el tapiro d’oro, que una trasmision de la tele italiana asigna a quienes resultaron perdedores o estafados, o humillados etc…
Ni más decir que hay premiados a montones.
crisi di IDENTITÁ non GOLOSE
Striscia la notizia colpisce ancora
Bravo Max Laudadio!
Bravissimo Rocco Iannone !
Era ora che qualcuno si decidesse a rispondere per le rime a quegli incompetenti nonché avvelenatori che si vogliono impossessare della cucina a suon di additivi chimici e porcherie varie.
Beh, che si mettano pure l’anima in pace : non ci riusciranno mai , almeno finché esisteranno i cuochi veri, cioé i conoscitori delle materie prime e della millenaria tradizione culinaria italiana.
Ma la cosa davvero comica é che addirittura questi signori provano a difendere l’uso e addirittura l’abuso della chimica nel piatto invocando a propria difesa la sedicente » creativitá » delle loro ricette.
Ma mi facciano il piacere !
La creativitá non dipende mai dall’uso di certe porcherie , e questo vale in tutti i campi , ma parte sempre solo e soltanto dalla conoscenza profonda di ció che si stá facendo, cosí come uno scrittore parte sempre dalla conoscenza dell’alfabeto prima di arrivare , se mai é il caso, alla » creazione » artistica.
Questi soggetti non sono cuochi veri ( io direi che non sono cuochi affatto ) , non sanno che vuol dire lavorare in cucina , quindi non riescono nemmeno a rispettare chi lo fá, si atteggiano invece a divi davanti ai media di ogni tipo e si piegano umilmente al cospetto dell’industria piú bieca e irresponsabile : nemmeno Mc Donald arriva a tanto !
Quando Rocco Iannone, con la sua simpatia partenopea , ci mostra una cernia succulenta, giá ha vinto la sua battaglia , e anche la guerra , contro i falsari del gusto… e sarebbe ora che si esponessero coraggiosamente come lui anche altri cuochi italiani.
Nel mondo della gelateria é piú o meno la stessa cosa : tutte polveri, pappe e pappine , contro le quali io mi batto in difesa dell’artigianalitá del gelato, ma soprattutto in difesa della qualitá del GELATO BUONO.
Il mancato rispetto delle materie prime che si tenta di portare avanti , produce danni gravissimi , non solo alla salute dei clienti, ma anche al buon nome dell’ ARTE CULINARIA : colpa di coloro che , per pura e semplice ignoranza o peggio per convenienza economica , insistono con la pubblicitá di prodotti che meriterebbero solo di essere eliminati come residui tossici.
VIVA la BUONA CUCINA , VIVA SEMPRE il BUON GELATO
ESOS DOS AÑOS
Siempre resulta una buena noticia cuando un restaurante quimico vá a cerrar sus puertas , aunque ya haya amenazado No cerrar para siempre ,como debería , sino para un tiempo limitado de 2 años.
En cualquier caso , lamentablemente, ese experimento molecular no cierra YA, sino solo dentro de 2 años , aprovechando así la publicidad de esta declaracion para quizá poner prisa a los aspirantes intoxicados para que se apunten al circo mediatico en calidad de guineas pagantes.
Esos dos años de cierre podrían ser aprovechados perfectamente para , por ejemplo, aprender a cocinar de verdad , pero me temo que eso requiera una humildad que ya se ha demostrado faltar ,ademas del respeto de si mismo y del oficio que se declara practicar y , sobre todo, lo que falta es el respeto al cliente, el unico que les obligaría eticamente a hacer las cosas bien.
LEVA LE MANI DAL PIATTO !
Ma com’é possibile che la nobile arte del cucinare sia caduta cosí in basso ?
Ma come possono questi pseudo – cuochi star sempre smaneggiando i cibi nei piatti , con le loro mani tremolanti da minorati mentali e/o psicolabili, con tutti quei tatuaggi , capelli lunghi , sporchi e incolti , braccialetti e anelli, cosí incapaci di usare le posate , che dovrebbero essere i loro strumenti di lavoro, mentre l’unica cosa che sanno fare é mettersi in mostra davanti alle telecamere come veri e propri pagliacci ?
Il problema é lo stesso di tutte le altre professioni artigianali : il mestiere non si impara piú » in bottega » durante anni e anni di pratica – unico modo per imparare davvero a cucinare , ma si fa un corsetto ridicolo , in tutti i sensi , e voilá …ci si ritrova chef – cuoco MAI ! – nel giro di qualche settimana, magari anche meno.
Non ci si stupisca poi che nei ristoranti si mangi sempre peggio, ma quello che é piú grave é che non si salva neanche piú la forma.
Il cibo non é piú cosiderato come tale, cioé come un prodotto cosí indispensabile nella vita dell’uomo da poter essere giudicato sacro, non é piú dunque un bisogno – piacere, ma solo l’oggetto di uno spettacolo ridicolo dove i sedicenti professionisti della culinaria , come e peggio dei selvaggi, smaneggiano continuamente il prodotto, suscitando , almeno spero, l’orrore dei veri esperti e degli inguaribili gourmet che non possono far altro che gridare , come me :
LEVA LE MANI DAL PIATTO , SCEMO !
VIVA STRISCIA LA NOTIZIA
Molecolare: Striscia torna alla carica
L’Italia proporrà regole per tutt’Europa
Striscia la notizia torna alla carica sulla questione dei fornelli polemici. Il Tg satirico aveva deciso di passare al setaccio la tanto discussa cucina molecolare. Dal Governo arrivano i primi segnali e il ministero della Salute propone una nuova normativa a livello europeo
Dopo aver direttamente attaccato gran parte delle guide italiane, il tg satirico diretto da Antonio Ricci ed in onda su Canale5, aveva deciso di passare al setaccio la tanto discussa cucina molecolare.
Così, raccogliendo le segnalazioni di alcuni esperti del settore, l’inviato Max Laudadio aveva deciso di interpellare i cultori di questo modo di far cucina (Ferran Adrià in testa) per poi ottenere, all’inizio di giugno, il sequesto, da parte dei Nas, di una serie di additivi chimici destinati alla ristorazione. Tra queste anche il Texturas, kit per la cucina molecolare ideato e prodotto dallo chef spagnolo, in quanto l’etichettatura non era conforme alla normativa tutt’ora in vigore.
Striscia, nel servizio andato in onda nella puntata del 9 novembre , ha avuto modo di richiamare le diverse segnalazioni della stampa estera sull’argomento che il tg ha sollevato nei mesi scorsi.
Striscia annuncia un autunno ricco di novità, ritornando sull’argomento: dopo le denunce preestive sono seguite delle interpellanze del senatore Elio Lannutti dell’Italia dei Valori che ha chiesto al governo le intenzioni per la difesa della salute del cittadino.
Il Ministero della salute, attraverso le parole del sottosegretario Francesca Martini , ha invece dichiarato battaglia alla cucina molecolare (intesa sia come variazione delle materie prime della cucina italiana che come l’aggiunta di additivi): «Organizzeremo a breve – ha dichiarato la Martini – una riunione che coinvolgerà l’Istituto Superiore di Sanità ed i Nas. Tutta l’attenzione è rivolta alla salute del cittadino. Non mancheranno dunque le dovute ispezioni».
L’Italia vuole dunque essere capofila nel regolamentare la cucina molecolare: «Vorremmo dare a tutta Europa una certa omogeneità nelle normative sul tema della cucina molecolare. L’alimentazione è importante. È fonte di nutrimento, ma può anche essere causa anche di allergie che generano gravi patologie. Vorremmo anticipare il lavoro europeo con possibili ordinanze che mettano in chiaro, almeno per quanto riguarda l’Italia, che la chimica, se entra in cucina, lo fa nella piena informazione del cittadino».
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